Matteo Ciardini “Dipingere il silenzio”

Matteo Ciardini “Dipingere il silenzio”

MATTEO CIARDINI – DIPINGERE IL SILENZIO 4 – 26 Luglio 2015

Paola Raffo Arte Contemporanea presenta, a cura di Fernando Mazzocca, la mostra di Matteo Ciardini “Dipingere il silenzio”. L’esposizione esibirà opere recenti sui cicli dei paduli, pinete, tuffatori e figure.

Matteo Ciardini nasce a Firenze nel 1983. Dopo il Liceo Artistico di Lucca si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, e poi come Biennio Specialistico in Progettazione e Cura dei Sistemi Espositivi. La prima collettiva è del 2006 presso il caffè “Le Giubbe Rosse” di Firenze, nello stesso anno vince il II Premio di Pittura di Piccolo Formato nel concorso organizzato dal Comune di Massarosa. Diverse le mostre personali e collettive a cui partecipa tra cui a Belgrado con il coreografo Virgilio Sieni “Outside Project”, a Firenze nelle ex carceri alle Murate, a Livorno con “Expo Fortezza”, in California con la California State University (CSU), a Fresno, dove partecipa a laboratori di disegno e pittura, a Vicchio con Enzo Cucchi per M-A-M nel Museo Casa Natale di Giotto. Dal 2010 espone nello storico Palazzo Panichi di Pietrasanta, a Palazzo Medici Riccardi di Firenze, nello spazio collezione del Centro Pecci per la rassegna “Start Point”. Partecipa con un’ opera selezionata al “Premio GAT 2012” in occasione di Art Tour Must, Villa la Vedetta, Firenze. Disegna la copertina del libro “La Sovranità Scomposta”. Ed. Mimesis 2010. E’ assistente tecnico alla didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze nella scuola di Pittura.
Nel testo critico di Fernando Mazzocca, scritto in occasione del catalogo che accompagna la personale, il critico ha scritto: “I dipinti di Matteo Ciardini sono come delle sinfonie cromatiche, basate su accordi perfetti, che riescono a conquistarci subito con la potenza immediata di una qualità pittorica e di una intensità poetica inconsuete.
Questo giovane artista, dopo essersi formato in un tirocinio accademico molto serio, ha saputo fare in perfetta autonomia, e solitudine, le sue scelte e si è voluto riconoscere, e rivelare il suo animo, in un universo di immagini molto personale che comunque risale al mondo che lo circonda, alla terra dove è nato e vissuto, alle sue letture, ai suoi incontri. […]”